L’Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con il BAC-Beirut Art Center organizza un intervento dell’artista Rä di Martino.
Questo intervento esplora i modi in cui Rä di Martino trasforma filmati d’archivio e fotografie in nuove narrazioni, remixandoli e rielaborandoli per generare nuovi significati. Attraverso il suo approccio, l’archivio diventa un contenitore di storie – di luoghi, storie passate ed immaginari – sfumando i confini tra videoarte, documentario e finzione.
È un’esplorazione personale e coinvolgente di come l’archivio possa essere reinventato come strumento creativo nell’arte contemporanea dell’immagine in movimento. Inoltre, la conferenza affronterà il modo in cui l’arte contemporanea possa raggiungere un pubblico più ampio grazie all’interazione tra storie reali e materiali d’archivio. Questo processo narrativo è strettamente legato alla questione dell’inclusività e solleva interrogativi importanti su come le istituzioni culturali possano diventare più aperte e accessibili a tutti.
Biografia
Rä di Martino (Roma, 1975) ha studiato al Chelsea College of Art e alla Slade School of Art di Londra, ha vissuto a New York, dal 2005 al 2010, e ora vive e lavora a Roma. Il suo lavoro è stato esposto in molte istituzioni come la Tate Modern (Londra); il MoMA PS1 (NY); Palazzo Grassi (Venezia); la GAM e la Fondazione Sandretto (Torino); il MACRO e il MAXXI (Roma); il Museion (Bolzano); il MCA (Chicago); il Magasin (Grenoble); il PAC e l’HangarBicocca (Milano). Ha partecipato a numerosi festival cinematografici come Locarno Film Festival; VIPER Basel; Transmediale.04; New York Underground Film Festival; Kasseler Dokfest; Torino Film Festival e Mostra del Cinema di Venezia, dove ha vinto, nel 2014, il Premio SIAE e il Premio Gillo Pontecorvo e un Nastro d’Argento con il mediometraggio The Show MAS Go On (2014). Il suo primo lungometraggio Controfigura (2017) è stato presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2018 ha sviluppato il progetto AFTERALL con il MIBAC Italian Council Award. Ha vinto la prima edizione del Lio Capital Art Prize (Milano, 2020) con L’eccezione (2019), commissionato dal Museo Novecento (Firenze). Nel 2021 gira un documentario per ARTE, Il giardino che non c’è (ispirato a Il giardino dei Finzi-Contini) e un documentario sulla storia del Teatro di Pontedera (Fuori dai teatri). Nel 2022 inaugura la sua mostra personale al Forte Belvedere di Firenze e una personale in collaborazione con l’archivio Carmelo Bene. Sta sviluppando il suo secondo lungometraggio da girare in Egitto e in Libano. Ha appena inaugurato la mostra personale Kant Can’t, video animazione e sculture in ceramica.