Tools For After è un progetto culturale risultato vincitore del primo bando Capitali della Creatività promosso dal Ministero degli Affari Esteri e rivolto agli Istituti Italiani di Cultura del mondo e alla rete diplomatico-consolare. Il progetto, concepito da Angelo Gioè, attuale direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Beirut, e curato nella sua interezza dall’architetto Maurizio Corrado, è stato presentato dall’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, dall’Istituto Italiano di cultura di Beirut (Design) e dall’Istituto Italiano di cultura di Sofia (Design) e prossimamente sarà presentato dall’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado. L’iniziativa mostra la via italiana per affrontare le sfide dell’Antropocene.
Antropocene come metodo di lettura del reale. Tutto sta cambiando: l’economia, come pensare e fare cultura, la visione stessa del mondo e del posto dell’uomo nel cosmo. Argomenti, discorsi, paure, necessità, pensieri, regole, scenari su cui è fondata la nostra cultura sono di colpo diventati obsoleti e inutilizzabili. Il punto di non ritorno è dietro di noi, siamo entrati nel dopo. Che fare? Quali sono gli strumenti per il dopo? Quali scenari ci aspettano? Quali i temi da affrontare? C’è bisogno di immaginare.
TFA è un laboratorio di idee, soluzioni, progetti, fantasie, modelli, strumenti per disegnare una mappa collettiva dell’immaginario dell’Antropocene, un’esplorazione collaborativa di possibilità, soluzioni e modi di affrontare la pratica quotidiana, è un appello all’utopia, a sviluppare l’immaginario, a proporre idee, a costruire un manuale di sopravvivenza per le prossime trasformazioni del mondo, un atlante di soluzioni, un ventaglio di strategie.
Dopo “Tools for After Design” a Palazzo Sursock la scorsa primavera, l’Istituto Italiano di Cultura di Beirut, in collaborazione con Metropolis Art Cinema Association, presenta “Tools For After Cinema“, una selezione delle più interessanti proposte della nuova cinematografia italiana presentate al pubblico libanese. I sei giorni di cinema ruotano attorno a temi legati all’Antropocene. La selezione è stata curata da Maurizio e Antar Corrado e da Elisa Roncalli.
Scienza Sessione 1 (90 min) | 13.03.2025 | 20:00
MELT, di ESA, European Space Agency, 30 min
Un documentario che segue l’astronauta dell’ESA Luca Parmitano, insieme a un team di glaciologi ed esperti climatici, nel loro viaggio attraverso le Alpi per scoprire come l’aumento delle temperature globali stanno mettendo a dura prova i ghiacciai. Il documentario presenta scenari mozzafiato del ghiacciaio Gorner e interviste con specialisti del clima che spiegano come possiamo monitorare i ghiacciai utilizzando sia dati satellitari che misurazioni in situ.
Anno di produzione: 2021
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CREDIT: contains modified Copernicus Sentinel data (2022), processed by ESA
LICENCE: CC BY-SA 3.0 IGO or ESA Standard Licence
Giardini indecisi, di Emilio Tremolada, 77 min
Attraverso le più svariate esperienze e vissuto nella natura, Giardini Indecisi coglie l’intimo dilemma del giardino contemporaneo e di chi lo pratica. Spingendosi nelle frange delle funzioni in cui il giardino è oggi sfilacciato, Giardini Indecisi si interroga su quale sia il totale da ricomporre. Senza giudizi né sentimentalismi Giardini Indecisi raccoglie il silenzioso muoversi della vegetazione attorno alle aree urbane, la paziente operosità dell’umana che alleva api regine, la pluridecennale raccolta di varietà di frutta dimenticata, la creatività mistica di uno scultore di ossa e sassi, la dedizione della gente comune nella coltivazione collettiva di ortaggi e verdure, quella della singola persona nel curare il giardino in modo da non ledere la terra. Compaiono nel film Lara Amalfitano, Benedetta Berardi, Carla Leni, Francesca Bettini, Isabella Dalla Ragione, Lorenz Kuntner, gli ortisti del Giardino San Faustino. Uncertain Gardens cerca la domanda e la risposta che ha sempre turbato le menti dei giardinieri: cosa rende un giardino un giardino?
Musica: Andrea Inchierchia
Anno di produzione: 2022