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Tools for After – Cinema | Arte Sessione 3

RAM 1

Tools For After è un progetto culturale risultato vincitore del primo bando Capitali della Creatività promosso dal Ministero degli Affari Esteri e rivolto agli Istituti Italiani di Cultura del mondo e alla rete diplomatico-consolare. Il progetto, concepito da Angelo Gioè, attuale direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Beirut, e curato nella sua interezza dall’architetto Maurizio Corrado, è stato presentato dall’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, dall’Istituto Italiano di cultura di Beirut (Design) e dall’Istituto Italiano di cultura di Sofia (Design) e prossimamente sarà presentato dall’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado. L’iniziativa mostra la via italiana per affrontare le sfide dell’Antropocene.

Antropocene come metodo di lettura del reale. Tutto sta cambiando: l’economia, come pensare e fare cultura, la visione stessa del mondo e del posto dell’uomo nel cosmo. Argomenti, discorsi, paure, necessità, pensieri, regole, scenari su cui è fondata la nostra cultura sono di colpo diventati obsoleti e inutilizzabili. Il punto di non ritorno è dietro di noi, siamo entrati nel dopo. Che fare? Quali sono gli strumenti per il dopo? Quali scenari ci aspettano? Quali i temi da affrontare? C’è bisogno di immaginare.

TFA è un laboratorio di idee, soluzioni, progetti, fantasie, modelli, strumenti per disegnare una mappa collettiva dell’immaginario dell’Antropocene, un’esplorazione collaborativa di possibilità, soluzioni e modi di affrontare la pratica quotidiana, è un appello all’utopia, a sviluppare l’immaginario, a proporre idee, a costruire un manuale di sopravvivenza per le prossime trasformazioni del mondo, un atlante di soluzioni, un ventaglio di strategie.

Dopo “Tools for After Design” a Palazzo Sursock la scorsa primavera, l’Istituto Italiano di Cultura di Beirut, in collaborazione con Metropolis Art Cinema Association, presenta “Tools For After Cinema“, una selezione delle più interessanti proposte della nuova cinematografia italiana presentate al pubblico libanese. I sei giorni di cinema ruotano attorno a temi legati all’Antropocene. La selezione è stata curata da Maurizio e Antar Corrado e da Elisa Roncalli.

Arte Sessione 3 (87 min) | 16.03.2025 | 20:00

NELL’INSONNIA DI AVERE IN SORTE LA LUCE, by Giorgiomaria Cornelio, Lucamatteo Rossi, 27 min

Mettiamo di essere ancora al principio. Che un mago tracci una fiaba che può essere letta come una geografia di comunanze e migrazioni, un memoriale del viaggio dove l’Ogham (antico alfabeto irlandese, provenienza del cinema, gesto doppio d’incidere linee sulla pietra e sulla pellicola) s’incontra e si mischia con atlanti, carte cucite, tarocchi che abbiamo sperso nei posti dove abbiamo vissuto. Film di corrispondenze non solo come vicinanze, ma anche come avvicinamenti, incontri, carteggi, proposte d’etimo: se il cielo è un enorme poema, il Braille, forato nella notte della pellicola, ne è il suo Alfabeto Celeste. Corrispondenze e rivolgimenti nel gioco liquido delle “Idrologie” che manifestano, inventano da capo il mondo e così via, d’Iride in fiore, nel viaggio che non finisce, sfinisce mai: “Voyage that never ends”.

Anno di produzione 2017

RAM, by Gaetano Fracassio, 1h

Nella periferia di una città italiana la quotidianità assume toni surreali e una serie di personaggi improbabili ma reali si avvicendano fra panorami urbani e vite sospese fra ironia, sogno e necessità che faranno dire al protagonista l’unica frase di tutto il film: “Benvenuti nella giostra dell’amore. Se non credessi nell’amore, alleverei pesci.”

Anno di produzione: 2021

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura
  • In collaborazione con: Metropolis Art Cinema Association