Italia, 1816, durante gli anni turbolenti della Restaurazione. Fulvio Imbriani, un aristocratico lombardo affiliato all’ordine rivoluzionario segreto dei Fratelli Sublimi, viene arrestato dalla polizia. Dopo la scarcerazione, i suoi compagni iniziano a sospettare che li abbia traditi, soprattutto dopo la morte misteriosa del loro leader, Filippo. In realtà, Filippo si è tolto la vita.
Deluso e amareggiato, Fulvio desidera solo ritirarsi dalla lotta e godersi l’affetto della sua famiglia. Tuttavia, non trova il coraggio di confessare il suo abbandono agli altri membri del gruppo. I Fratelli, ignari del suo cambiamento, lo coinvolgono in una nuova azione rivoluzionaria.
Alla fine, esausto e ormai distante dalla causa, Fulvio li denuncia. I Fratelli vengono massacrati da contadini inferociti. Solo il giovane Allonsanfan, ferito, riesce a salvarsi. In preda al delirio, mente a Fulvio dicendo che i contadini si sono uniti alla rivoluzione e che la rivolta ha avuto successo.
Illuso da queste parole e riacceso dal sogno rivoluzionario mai del tutto spento, Fulvio indossa ancora una volta la camicia rossa. Poco dopo, viene ucciso dai soldati.